Biografia
Se la vita di un artista è stata una serie di vite tra loro diverse, iniziate e poi lasciate lì in sospeso … allora anche il suo curriculum risulterà strampalato e la sua biografia un po’ bizzarra. Questo è proprio il mio caso … ma partiamo da alcune certezze inconfutabili: mi chiamo Roberto Caporali e sono un cantautore e poeta italiano nato a Foggia il 22 ottobre del 1973. In realtà non mi sono sempre chiamato così e la mia città di nascita non l’ho mai più vista da allora ma meglio risparmiarvi la storia patetica della mia infanzia infelice, comune a quella di tanti purtroppo. Le peregrinazioni più o meno frustranti tra comunità educative e affidi a termine presso famiglie terminarono nell’anno di grazia 1983 dove venivo adottato nella amatissima città di Moncalieri (Torino) dalla ancor più amata famiglia Caporali. Circondato finalmente dagli affetti, in una piacevole normalità familiare, trovai la condizione ideale per coltivare i miei talenti e nutrire ambizioni lodevoli. La musica e la poesia bussarono presto alla mia porta … Nel giorno del mio undicesimo compleanno mio nonno mi regalò la classica “chitarra sgangherata” dalla quale, come potete immaginare, non mi separai più. A soli sedici anni riuscivo a raccogliere le mie prime composizioni in un “chitarra e voce” per un centinaio di amici presso un teatro cittadino (“Teatro Civico Matteotti”, Moncalieri). Ma a questi inizi promettenti (suggellati dal diploma presso il “Centro Di Formazione Musicale” di Torino) fece eco un quinquennio di tentennamenti e relative perdite di tempo tra improbabili composizioni letterarie e sperimentazioni musicali a dir poco ardite. E’ in questo periodo che diedi vita alla mia prima band musicale, chiamata “Cuba Libre”; una formazione di quattro musicisti piemontesi che proponeva un repertorio di brani inediti di vario genere (pop, reggae, blues) e che ebbe comunque il merito di esibirsi con discreti consensi in alcune importanti piazze del Nord Italia mettendomi in contatto con numerosi professionisti del settore. Restio però ad intraprendere un lavoro di registrazione in studio con la band (perché lo ritenevo prematuro e il materiale a disposizione mi sembrava disomogeneo) dopo litigate e rappacificazioni di rito tra i componenti del gruppo, decisi un giorno di abbandonare questa esperienza artistica e iniziai così una serie di collaborazioni come autore di brani per cantanti minori o la stesura di alcuni manoscritti per brevi commedie teatrali. L’anima musicale e quella letteraria continuavano a confondersi e a confondermi … Risalgono invece all’inizio del nuovo millennio le mie apparizioni in concorsi musicali nazionali per talenti emergenti; cito tra questi: il “Memorial Mia Martini” (RC) nel 2000, il “Festival Di Solarolo” (RE) nel 2002 e “Una Voce Della Canzone Nel Mondo” (TV) nel 2004. Esiti alterni e alterno era anche l’impegno che ci mettevo nel prepararli. Al contrario, nel 2006, riuscivo a completare quello che rimane tuttora l’unico mio lavoro discografico interamente autografo intitolato “Discorsi” e pubblicato dalla “Romolo Ferri Edizioni Musicali” (MI). A questo progetto pienamente pop-rock parteciparono musicisti di caratura internazionale come l’arrangiatore Roberto Padovan, il chitarrista Marco Bonino e il batterista Mario Bracco. L’entourage intero si adoperò inizialmente nella promozione dell’album presso media e network locali ma intanto la mia vita, lentamente, stava per cambiare di nuovo … I continui viaggi di lavoro all’estero e in particolare nell’ Europa dell’ Est (dove la musica italiana tutta e di tutte le epoche è letteralmente “divinizzata”), mi proiettarono in realtà sociali e culture per me del tutto nuove ma che presto mi sarebbero divenute familiari. Le visite a Praga (Repubblica Ceca), divennero sempre più frequenti e i soggiorni sempre più lunghi anche per le collaborazioni lavorative intraprese con il tenore ceco Bohuš Matuš e l’attore-cantante polacco Andrzej Piaseczny. La litigiosa ma pur prospera comunità italiana locale mi “assoldò”, ai tempi, per l’allestimento di spettacoli di ogni sorta in ristoranti, alberghi, teatri e piazze cittadine. Dal romantico pianobar per cene eleganti a esibizioni più movimentate in discoteca fino agli eventi promozionali del “made in Italy” (particolarmente di quello gastronomico) non solo negli innumerevoli festival della capitale ma anche in molte altre città, paesi e a volte sperduti villaggi della Repubblica Ceca. Quello che all’inizio mi sembrava solo un gioco in bilico tra la vacanza e l’avventura ora iniziava ad assomigliare di più a una professione vera e propria. Inoltre la varietà delle commissioni e delle specifiche richieste mi stimolò a migliorare sensibilmente le mie competenze tecniche e linguistiche. Senza volerlo insomma, mi stavo trasformando in un interprete e portavoce dell’italianità all’estero, ruolo inizialmente scomodo da tollerare per un autore ma che avrei nel tempo accettato come una sorta di pena del contrappasso inflittami per le tante occasioni perse in passato … La crescita musicale, il miglioramento del canto, il perfezionamento delle esibizioni dal vivo, la cura nell’arrangiamento dei brani e la molteplicità di stili studiati sono certamente punti di distacco importanti rispetto alla vita artistica “di getto” che avevo condotto fino ad allora in Italia. Dovevo però conciliare dentro di me la figura del cantautore-poeta che continuava a scrivere per se stesso con quella del cantante-interprete di brani altrui che costituiva adesso il mio lavoro principale. La coesistenza può definirsi riuscita ma chiaramente a scapito della vena compositiva e dell’originalità creativa che si sono intorpidite nel tempo e forse involute a causa della poca pratica e di un contesto linguistico e ambientale che non ne favorisce logicamente lo sviluppo naturale. Proprio negli ultimi anni però, grazie ad una routine lavorativa consolidata (gestita per lo più da agenzie musicali locali con calendari lavorativi scanditi e precisi), ho trovato finalmente di nuovo il tempo e l’ispirazione per tonare a scrivere e ho raccolto questi “pensieri poesia” in un libro che presto troverete online sulle più note piattaforme digitali di Self publishing e anche in versione cartacea in qualche libreria italiana. Di recente ho anche iniziato in studio i lavori per la realizzazione di due nuove canzoni inedite in italiano (una “pop ballad” e un brano dal gusto “disco latino”) dei quali vi terrò informati qui. Se é vero che un viaggio perfetto è circolare e cioè con la gioia della partenza e la gioia del ritorno, allora si può dire che forse ho quasi finito di tracciare questo cerchio in quanto anche i nuovi progetti musico-letterari sembrano guardare più all’Italia che non a Praga ma lasciamo fare al destino che lo so, saprà sorprendermi ancora una volta …
Profilo tecnico
Il mio registro vocale é baritonale, precisamente sono un baritono/-basso con un timbro sonoro profondo, caldo e presente e un colore di voce pulito, adatto all’interpretazione di brani classici della tradizione italiana ed evergreens internazionali (anni ’50 e ’60). Lo swing, il soul e anche il blues lento sono gli ambienti musicali dove la mia voce si esprime forse al meglio; nonostante questo, per ragioni lavorative, una larga parte del mio repertorio di covers concerne i successi pop italiani e internazionali degli anni ’70 e ’80 ma non mancano digressioni sulla musica latina e remix moderni. Come cantautore, infine, potrei collocare le mie composizioni nel genere pop-rock; qui la mia voce diviene più aspra e roca come a volere accentuare il significato dei testi attraverso una interpretazione forte, non filtrata, quasi volutamente a scapito della finitezza stilistica. Suono la chitarra (acustica e classica) e le tastiere ma non posso ritenermi un “virtuoso” poiché ho sempre adoperato lo strumento musicale solo come un supporto armonico e ritmico nelle mie esibizioni dal vivo; ben più importante ritengo sia invece il suo impiego in quel magico processo che è appunto la “composizione”. Canto prevalentemente in italiano ma anche in inglese, francese e spagnolo possedendo una buona pronuncia di queste lingue, frutto di interminabili studi … Confesso di preferire gli spettacoli da solista ma non per egocentrismo; il fatto è che mi sento bene da solo sul palco ma sono molto frequenti i concerti e le apparizioni pubbliche al fianco di altri cantanti del panorama artistico locale. Mi preme tra gli altri ricordare la “Atmosphere Show Band”, un gruppo swing dedito a intrattenere gala musicali ma anche serate di ballo tradizionale con un programma di “pieces retrò” dal forte impatto comunicativo.
Bene, non sono riuscito a essere conciso ma le cose da dire erano tante … Ora non mi rimane che rimandarvi alla sezione Audio & Video dove potrete ascoltare le mie canzoni senza dimenticarvi di dare un’occhiata anche alla sezione Poesie dove troverete alcuni miei aforismi e brevi riflessioni ma non i contenuti del nuovo libro che vi esorto invece a scaricare